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2009

Il nostro è un paese vecchio, di vecchi e per vecchi?
Da anni, molti indicatori (classifiche internazionali, indicatori di mobilità sociale,…), e molti commentatori, dipingono l’Italia come un paese intorpidito ed immobile da un punto di vista sociale, culturale ed economico: sembra quasi, riprendendo una frase di Michel Martone (cfr prefazione del libro -La sfida degli outsider – ed. Marsilio),“.. che il nostro paese sia oramai narcotizzato dal debito pubblico e dal benessere…” .
Noi pensiamo possa non essere così!
E vogliamo provare a dare un contributo positivo, una piccola scossa, che si contrapponga all’acquiescenza e alla rassegnazione (ancor più grave se coinvolge le nuove generazioni) che talvolta ci sembra di respirare nell’aria del nostro Paese.

Barak Obama,sta provando ad infondere un spirito nuovo, positivo e giovane al suo paese: forse, leggendo un breve passo del suo discorso inaugurale del 2009 anche noi, nel 2010, troveremo energia e idee per fare sì che il nostro paese sia pieno di giovani donne e giovani uomini fiduciosi nel futuro. Siamo certi che l’Italia, guardando alla propria storia, abbia il diritto e le potenzialità di pensare in grande e non rassegnarsi ad essere “un paese per vecchi”…!

Barack Obama – Inaugural Address del 20.01.09

… ovunque volgiamo lo sguardo, c’è lavoro da fare. Lo stato dell’economia richiede un’azione, forte e rapida, e noi agiremo – non solo per creare nuovi posti di lavoro, ma per gettare le nuova fondamenta della crescita …….Ora, ci sono alcuni che contestano le dimensioni delle nostre ambizioni – pensando che il nostro sistema non può tollerare troppi grandi piani. Hanno corta memoria. Perché dimenticano quel che questo paese ha già fatto. Quel che uomini e donne possono ottenere quando l’immaginazione si unisce alla volontà comune, e la necessità al coraggio.

Quel che i cinici non riescono a capire è che il terreno gli è scivolato sotto i piedi. Gli argomenti politici stantii che ci hanno consumato tanto a lungo non sono più applicabili. La domanda che formuliamo oggi non è se il nostro governo sia troppo grande o troppo piccolo, ma se funzioni o meno – se aiuti le famiglie a trovare un lavoro decentemente pagato, cure che si possano permettere, una pensione degna. Laddove la risposta sia positiva, noi intendiamo andare avanti. Dove sia negativa, metteremo fine a quelle politiche.